Perché riformare il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro?

Da un’analisi dei dati è emerso che: in dieci anni, e cioè dal 2008, anno dell’entrata in vigore del Testo Unico sulla Sicurezza, sono morte più di 15mila persone.

Nel 2018 si sono registrati 1.133 morti sul lavoro. È quanto rileva l’INAIL. Facendo una media su base annua, tre persone al giorno perdono la vita sul posto di lavoro o per incidenti durante il tragitto casa-lavoro.

Sembra superflua la domanda: Perché riformare il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro?

Quali sono i principi ispiratori della proposta?
«Allo scopo di rendere più efficiente un quadro normativo severo, che non fa differenze tra realtà lavorative complesse e realtà piccole e meno organizzate, enumeriamo di seguito i principi ispiratori generali della nostra proposta di legge volta alla semplificazione, ferma restando la volontà di mantenere alti i livelli di controllo con il chiaro obiettivo di sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori affinché cambi radicalmente il loro approccio al tema.
Anche la Commissione europea con comunicazione del 10/01/2017 ha invitato gli Stati membri a rivedere la legislazione nazionale in materia di salute e sicurezza, ponendo l’attenzione sulla necessità di accrescere la protezione senza aggiungere inutili oneri amministrativi, evidenziando come particolarmente positivo il vaglio da parte degli Stati Membri dei propri quadri legislativi al fine di poterli semplificare, lasciando inalterato o innalzando il livello di protezione.

(Fonte www.occhioallasicurezza.it; http://bit.ly/30q8DHV)